COVID: a che punto siamo

In questo momento l’epidemia che ha colpito duramente il nostro Paese si è calmata.
Sono tornati posti disponibili nelle terapie intensive degli ospedali italiani ed è il momento di tirare le somme di ciò che è successo, per capire come sta funzionando la sanità italiana dopo un colpo così grande.

Le prestazioni sanitarie durante l’emergenza Covid

I dati dicono chiaramente che l’intero mondo ha sofferto e sta ancora soffrendo in questa emergenza.
Gli analisti di CovidSurg Collaborative, guidati dai ricercatori dell’Università di Birmingham, hanno stimato che nel periodo di 12 settimane del picco epidemico gli interventi chirurgici annullati potrebbero essere 28,4 milioni in tutto il mondo.
L’analisi, pubblicata sul British Journal of Surgery, indica che per ogni ulteriore settimana di interruzione dei servizi ospedalieri ci saranno 2,4 milioni di altri interventi annullati.
In Italia sono saltati oltre 500mila interventi chirurgici e milioni di visite e di esami.
Si stima che siano 3 milioni i pazienti in Italia che hanno bisogno di una visita cardiologica e 12 milioni quelli che devono fare un esame radiologico. Molti durante l’emergenza Covid hanno visto cancellare i loro esami, altri hanno rinunciato per la paura di contagi e ora tutti tornano alla normalità ma con un sistema sanitario allo stremo, con medici che sono stanchi o in congedo per malattia.

Le liste d’attesa della sanità italiana

ll servizio sanitario è una macchina enorme che ogni giorno macina decine di migliaia di prestazioni. Fermarlo per quasi tre mesi significa lasciare indietro milioni tra interventi chirurgici, visite specialistiche, esami radiologici e del sangue.
Si stima serviranno 46 settimane per recuperare l’arretrato.
Pian piano si cerca di tornare alla normalità, ma chiaramente i disagi ci sono e si fanno sentire.
Tutto questo, infatti, ha conseguenze non solo sulla sanità in fatto di code e attese, ma soprattutto ha conseguenze sulla vita delle persone in quanto molte diagnosi potrebbero arrivare troppo tardi.

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